Sono esempi di attività commerciali i bar e i ristoranti, i negozi di vendita al dettaglio, tutte le realtà che vendono beni e prodotti direttamente ai consumatori. In Italia, è l’ambito in si fa più fatica a gestire la comunicazione e il web marketing in modo efficace. Ad eccezione di qualche esempio virtuoso, ma sporadico.
Loghi amatoriali, volantini raffazzonati, pagine facebook in stato di abbandono totale: spesso ristoranti e negozi non investono in comunicazione perché lo ritengono inutile e superfluo. Vediamo insieme perché si sbagliano.
Vantaggi di una buona comunicazione per una realtà commerciale
Il passaparola è importante, ma. Ma non basta. Guadagnare visibilità e rendersi riconoscibili è fondamentale non solo per acquisire nuovi clienti, ma anche per rafforzare la propria base di clienti abituali. Paesi e città cambiano rapidamente volto; nuovi investitori stanno inaugurando catene di locali sempre più trendy e store sempre più internazionali. Per evitare di finire schiacciati dalla concorrenza è fondamentale consolidare la propria realtà intessendo relazioni sul territorio, fare rete, creare una community reale e virtuale affezionata al brand e al marchio, che non lo abbandonerà facilmente all’arrivo di un brillante e accattivante sushi all you can eat.
I vantaggi di investire in una buona comunicazione per una realtà commerciale sono tantissimi:
- Aumentare il numero di clienti raggiungendo un pubblico più vasto
- Fidelizzare i clienti esistenti
- Aumentare il costo medio dello scontrino (si è disposti a pagare di più per qualcosa di cui si percepisce il valore)
- Distinguersi dalla concorrenza sempre più agguerrita
Comunicazione per realtà commerciali: errori comuni da evitare
- Scambiare i social per un catalogo prodotti. Il classico post: “vieni a scoprire la nostra stampante multifunzione! A soli “x” euro”, seguito da contatti e numeri di telefono, è sbagliato. Per prima cosa, perché se il tuo account social è ben impostato i contatti sono già presenti senza bisogno di ribadirli sotto ogni post. Secondo, perché le piattaforme social non gradiscono la formulazione di prezzi nero su bianco (a meno che non sia un marketplace o un shop online). Terzo, perché i social network non sono il tuo catalogo prodotti online. I social sono uno spazio pubblico in cui socializzare, e cioè interagire. La tua presenza online dovrebbe essere tesa a creare e diffondere contenuti di valore, che possano coinvolgere emotivamente la tua community e stimolare la discussione. Il racconto che fai della tua attività deve essere empatico e avvincente, il tuo pubblico deve sentirsi parte attiva della narrazione e poter contribuire partecipando a contest e sondaggi, ricondividendo contenuti, esprimendo idee e opinioni.
- Non sfruttare le opportunità dell’e-commerce. Sempre più persone fanno acquisti online. Questo dato di fatto è un’opportunità che va colta; non significa chiaramente dover chiudere i battenti, anche se molte realtà commerciali durante il Covid non hanno potuto fare altrimenti. Si tratta però di tenere conto che la possibilità di vendere anche o soltanto online esiste. Chiaramente, anche questa è una scelta che deve essere assunta a fronte di una strategia consapevole, e non perché va di moda. Sulla base del proprio mercato e della nicchia di riferimento, è fondamentale valutare con attenzione il milgior canale di vendita: un e-commerce indipendente, un marketplace, un profilo venditore affiliato ad Amazon o altri canali. Sono opzioni che vanno ponderate perché presentano vantaggi e svantaggi e, se assunte senza consapevolezza, possono risultare costose e inefficaci.
- Immagine poco curata. A partire dal logo fino ad arrivare alle brochure, ai volantini e ai flyer, ai banner e agli espositori per fiere ed eventi: troppo spesso le attività commerciali hanno un’immagine poco curata, raffazzonata, amatoriale. Questo influisce negativamente sulla percezione, anche inconscia, del brand. Un’immagine inefficace trasmette trascuratezza, e la percezione della qualità dei prodotti ne risente.
- Concentrarsi troppo su un solo canale di comunicazione e senza una strategia complessiva. L’esempio tipico è quello che succede con Google Ads. Tante realtà commerciali che hanno capito l’importanza di comparire ai primi posti sui motori di ricerca investono budget altissimi in sponsorizzazioni. Ma senza una strategia di comunicazione a monte, questi strumenti perdono di efficacia. Un piano di comunicazione deve essere variegato e multicanale: deve comprendere un sito web professionale e aggiornato, una strategia SEO coerente, una gestione coinvolgente dei canali social, una presenza aggiornata e costante sulla stampa locale, un’immagine coordinata riconoscibile. Tutti i canali devono essere coordinati da un piano di comunicazione basato su target e obiettivi, con una coerenza complessiva unitaria.
- Offerte sì, ma solo se coerenti. Gran parte delle attività commerciali utilizzano sconti e offerte speciali per fidelizzare i propri clienti e indurli all’acquisto. Questa strategia di marketing di per sé funziona, ma non può essere l’unica. Nel panorama contemporaneo contano di più le offerte e gli abbonamenti personalizzati e su misura, che fanno sentire il cliente importante e unico; per fidelizzare non bastano le offerte, bisogna creare un’abitudine di acquisto e stabilire un legame basato su valori condivisi e sulle emozioni. In questo senso, mantenere il canale di comunicazione attivo è fondamentale per generare engagement e rafforzare la propria base di clienti.
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